Riassunto contenuti
Ho bisogno di soldi
1) In Occidente non esiste persona “normale” che non sia travolta più o meno inconsciamente da questo mantra.
La mattina quando si sveglia, durante il giorno, la sera prima di addormentarsi il suo unico pensiero è questo: “ho bisogno di soldi”.
2) Qualsiasi cosa tu stia facendo, in qualsiasi momento della tua vita, vieni ossessionato da queste 4 parole: “ho bisogno di soldi”.
Ogni tua azione è proiettata verso il solo unico motivo: procurarsi denaro per poter vivere.
A volte non è neppure sufficiente il lavoro, poco pagato o non ancora adatto per potersi permettere determinate cose.
3) Non esiste un particolare ceto sociale o condizione economica esente da questa necessità: che tu sia uno studente, un dipendente, un libero professionista, un imprenditore, il solo unico pensiero che attanaglia la tua vita è: “ho bisogno di soldi!”
Il termometro del web sul bisogno di soldi
L’uso crescente della frase “Ho bisogno di soldi” nella ricerca su Google è un segno che le persone sentono sempre più la mancanza di denaro sufficiente per la loro vita. Anche la ricerca per la frase “Ho finito i soldi” è in aumento, così come sono in aumento le persone che cercano modi alternativi per mettere le mani su qualche soldo.
Secondo l’Istat 5,6 milioni di italiani sono in povertà assoluta e altri 3 milioni di italiani sono poco al di sopra della soglia di povertà.
9.3 milioni sono le persone che vivono in povertà relativa, e 18 milioni sono ritenute a probabile rischio dall’ISTAT
Qual è la soglia di povertà?
Secondo wikipedia: “La famiglia composta da una persona è considerata relativamente povera se ha un reddito medio inferiore a 640 euro al mese. Una famiglia con un figlio a carico è considerata relativamente povera con un reddito medio netto mensile inferiore ai 1400 euro.”
Sinceramente non capisco come possa considerarsi “relativamente povera” una persona che percepisce 640€ al mese… Questa cifra non permette di poter vivere in occidente!!
Facendo qualche ricerca in Rete la situazione non è proprio rosea:
il Trend di Google indica una costante ricerca tra i termini “ho bisogno di soldi” e “ottenere un prestito”.
Se poi associamo anche la ricerca “sono senza soldi” il risultato mi ha fatto venire qualche brivido.
La seconda ricerca mi ha mostrato un altro dato sconcertante: la ricerca più frequente arriva dalla Lombardia, uno dei motori trainanti dell’economia italiana insieme al Veneto. In Lombardia ci sono “gli affari”, ci si muove per produrre e fatturare. Dimostrandosi anche la regione con più ricerche per avere denaro, ne deduci che le cose non stanno andando molto bene in questo Paese.
La ricerca correlata mostra una ricerca molteplice sulla necessità di reperire denaro in qualche modo. Questa situazione, oltre a generare difficoltà, è l’anticamera per lo strozzinaggio e per il malaffare. La disperazione porta a fare gesti irragionevoli e disperati.
Venditore o consumatore: sei sempre alla ricerca di soldi
Ognuno di noi è un venditore e allo stesso tempo un consumatore. Siamo tutti uguali, siamo tutti alla ricerca di soldi.
Il nostro mondo funziona così. Abbiamo accettato che funzioni così.
Qualsiasi cosa facciamo è associata ad un prezzo:
1) beni necessari quali mangiare, bere, dormire, pulirsi
2) beni materiali quali divertirsi, muoversi,
3) beni fondamentali quali studiare, curarsi.
Le statistiche sui prestiti dicono che nel primo semestre 2022 sono stati erogati ben 180 milioni di euro per prestiti legati alle vacanze. Tenendo per me le personali considerazioni, il significato di questo dato è allarmante: dopo 2 anni di restrizioni e palesi difficoltà nell’ambito professionale, le persone non rinunciano a un bene materiale (superfluo). Ciò che appesantisce ancor di più questa analisi è l’età del richiedente: se per la richiesta di un prestito l’età media è di circa 41 anni, per le vacanze l’età si abbassa sotto i 30. Un segnale inquietante che sta portando questo paese verso la concezione di indebitamento.
Il denaro non è il male: è lo strumento sbagliato
Tutto gira attorno ai soldi.
Nonostante questa situazione critica, il denaro di per sé non è un male assoluto. I soldi non sono che un mezzo per poter ottenere qualcosa di cui abbiamo necessità. Dobbiamo avere consapevolezza di questo.
Per poter avere i soldi a nostra volta dobbiamo offrire un servizio o un prodotto. Questa offerta coincide con il tempo: vendiamo il nostro tempo per ricevere in cambio dei soldi, dei pezzi di carta.
Il tempo che vendiamo è a sua volta apprezzato in funzione di quanto viene associato al valore di richiesta per qualcosa. Più un prodotto/servizio è scarso, più acquista valore. Se puoi offrire questo, il tuo tempo acquista valore.
La nostra vita per dei pezzi di carta
La nostra vita per dei pezzi di carta: questo è in sostanza quello che facciamo ogni giorno. Scambiamo il nostro tempo per dei pezzi di carta.
Nel caos della vita quotidiana, nel dare un prezzo al nostro tempo (più o meno volutamente), non devi dimenticarti che il tempo è un valore finito, con un inizio e una fine.
Mentre i soldi vanno e vengono, il tempo non torna più.
Siamo sicuri di aver dato il giusto valore al tempo della nostra vita?
Siamo sicuri di aver fatto uno scambio equo?
Bellissimo e intrigante questo film di cui riporto il Trailer: “In Time”
Per i soldi siamo costretti a rinunciare a qualcosa di immenso, come lo stare accanto ai nostri figli, alle persone che amiamo, a noi stessi. È una ruota di criceto:
• Avere dei pezzi di carta da poter scambiare con ciò che ci serve per vivere, rinunciando a qualcosa di valore per avere dei pezzi di carta.
E il nostro tempo, nel mentre, si riduce.
Una gabbia diabolica studiata quasi alla perfezione.
Come uscire dalla gabbia
Abbiamo un paese con persone in difficoltà, e dove ci sono persone in difficoltà ci sono avvoltoi pronti ad approfittarne.
Aziende pronte ad offrire prestiti, app che in pochi clic offrono subito del denaro, aziende che si prendono il quinto dello stipendio in cambio di soddisfare la richiesta di soldi di una persona in difficoltà. Il tutto sta diventando sempre più facile, per certi versi: vai in agenzia o in banca, chiedi un prestito e se non si tratta di importi considerevoli con un semplice “clic” ricevi la tua somma sul conto. Tutto digitale… Se qualcosa non funzionasse, se dovessi trovarti in difficoltà, basterà un altro clic per cancellarti dalla società…
Quando tutto il denaro sarà solo digitale, avrai perso la totale proprietà della tua vita.
Mi chiedo come sia possibile accettare questo meccanismo e, al tempo stesso, sono consapevole che questa è, al momento, l’unica via percorribile se non metteremo in discussione quanto prima il nostro modo di vivere. Un’infinita collezione di prodotti superflui, che desideriamo ogni giorno, e di cui non è certificato il reale bisogno, ci sta portando verso il baratro da dove non è più possibile risalire se non attraverso difficoltà non proprio facili da superare.
Se non ci liberiamo dal senso di inferiorità effimera per il solo fatto di non avere l’ultimo modello di qualsiasi cosa, o la marca del momento, o l’auto nuova, non potremo mai staccarci dal “cordone matrixiano” che ci tiene legati come schiavi e ci tratta come cibo per un mercato sempre più ingordo.
Il debito sarà la sola via di sopravvivenza, e una persona indebitata è una persona totalmente manipolabile e soggiogabile.
Chi pensa di mostrare il proprio status attraverso oggetti dimostra di essere la persona più insicura e insignificante del pianeta.
Davvero pensi di essere qualcuno solo perché indossi una marca?
Davvero ti senti “accettato dalla tribù” solo perché hai l’ultimo iPhone?
Davvero devi per forza andare in vacanza per mostrare agli altri che “anche tu puoi”?
Liberati da questa sottile quanto pericolosa assuefazione e lavora sulla tua autostima. Impara prima di tutto ad accettare te stesso per quello che sei e per come sei. Impara a dare quello che sai senza svenderlo mai.
Non volere più di quello che puoi ottenere in base alla disponibilità del momento, senza pensare di dilazionare una spesa che non sia l’acquisto di un immobile dopo aver ponderato bene le tue reali capacità di copertura.
4 Pilastri di protezione dal bisogno di soldi
Il bisogno di denaro si fa sempre più pressante per molte persone.
È necessario trovare un metodo per poter far fronte al futuro cercando di avere meno preoccupazioni possibili.
Ci sono molti modi per cercare di uscire dal bisogno di soldi: qualcuno fa un doppio lavoro, qualcuno cerca di poter lavorare di più con degli straordinari. Tutti metodi che sprecano ed esauriscono il tempo che abbiamo a disposizione.
Il tempo (e la salute) sono l’unica vera ricchezza che abbiamo.
Provo a dare un umile consiglio su come iniziare a pianificare la propria vita cercando di preservare il proprio futuro senza cadere in pericolose situazioni.
1) Crescita
Cerca di avere un canale che ti permetta di aumentare il capitale (piccolo o grande che sia): azioni, trade ponderato, fondi su mercati emergenti, piccoli risparmi continuativi.
2) Cash Flow
Cerca di avere una somma costante di entrata dai più svariati canali (un affitto, un dividendo, una parte del tuo lavoro, cripto, etc..)
3) Protezione
Assicurati una copertura dagli eventi contrari: un’assicurazione, un piccolo risparmio da parte.
4) Capitale
Accumula costantemente un capitale necessario per sfruttare nuove opportunità (non servirà per un risparmio ma per un investimento)
Infine, ciò che risulterà importante non sarà la quantità ma la costanza nel portare avanti nel tempo questi passaggi. Richiederà più o meno tempo ma sarà tempo che avrai utilizzato per te stesso, che sei la cosa più importante che possiedi.