Esempio di marketing laterale

Premessa:
Ciò che vorrei dirvi oggi non mi è particolarmente piacevole, anzi, direi che lo detesto con tutte le mie forze, ma la situazione necessita di un approfondimento.
Collego per cui la mia professione per mostrarvi come il marketing e la comunicazione serpeggi in ogni cosa che percepiamo e, soprattutto, come riescano a volte ad essere anestetizzati facendo passare così un messaggio che molti non colgono per natura e forma originali.
Chiudendo la premessa, parlando di marketing laterale associo un fatto accaduto qualche giorno fa e apparso sulla bacheca di tutti o quasi.

Vorrei quindi iniziare da qui:

Da sempre i professionisti del marketing studiano ed escogitano innumerevoli strategie e idee per fare in modo che il prodotto da lanciare sia il più possibile impattante ed adeguato sul target individuato.
Per fare questo inventano, assieme a scienziati e filosofi, branche di marketing sempre più specializzate. Ogni volta ci ritroviamo a dover fare i conti con un nuovo termine markettaro fino a quel momento sconosciuto – ma la sostanza non cambia: l’obiettivo è il target e la vendita.

Tra quelli che personalmente adoro di più identifico il “marketing laterale

Cos’è il marketing laterale?
Il marketing laterale è un processo di lavoro che, applicato a prodotti o servizi esistenti ma diversi tra loro, genera prodotti o servizi nuovi e innovatori che propongono necessità, usi, situazioni, pubblico e obiettivi diversi. Per questo motivo è un processo che offre un’elevata probabilità di creare nuove categorie di mercato. (fonte: https://goo.gl/62kvp7)

Esempio di marketing laterale
Per fare un esempio concreto, una delle case history più citate nei libri di marketing laterale è il prodotto “Ovetto Kinder”: una delle invenzioni più indovinate nella storia del marketing laterale.

Come funziona il marketing laterale dell’ovetto Kinder?
In un periodo di forte concorrenza nel mercato del cioccolato si è trovato il modo di superare i competitor con un prodotto innovativo associando due prodotti del tutto differenti tra loro (cioccolato e gioco) per farli diventare un successo ed un prodotto innovativo sbaragliando la concorrenza.
Oggi, nonostante la stessa concorrenza sia arrivata come mosche sul miele nel nuovo oceano blu, il brand Kinder detiene il 70% del mercato mondiale nella vendita degli ovetti al cioccolato simili al suo.

In un interessante articolo sull’e-commerce Alessandro Sportelli cita le parole di Al Ries in un contesto di marketing in questo modo:

  • È meglio essere i primi nella mente, che primi sul mercato.
  • Il marketing non è una battaglia di prodotti, è una battaglia di percezioni.
  • Il concetto più potente nel marketing è possedere una parola nella mente del cliente potenziale.

Ed eccoci arrivati al punto

Il vero messaggio dei Casamonica

Nella trasmissione che è andata in onda qualche giorno fa, che non ho visto non possedendo più il televisore per scelta, si è scatenata in Rete, e non solo, una discussione sul perché si sia potuta approvare la presenza di questi personaggi sulla televisione pubblica.
Leggevo pareri ed opinioni differenti, gli stessi autori del programma hanno trovato motivo di spiegazione.

Il mio parere è opposto: hanno applicato il marketing laterale

I due prodotti diversi sono stati
– il pubblico televisivo
– la “famiglia”

Ed il nuovo prodotto è nato
– il messaggio allo Stato

Nonostante le proteste di parte dell’opinione pubblica e di alcuni dei politici l’obiettivo è stato raggiunto:
1) picco di ascolti
2) messaggio subliminale: “noi siamo i padroni e ve lo dimostriamo ancora una volta”

La gente ha seguito come pecore ciò che veniva mostrato loro senza tenere conto di che cosa avrebbe davvero voluto dire “seguire la trasmissione”.
L’unica cosa da fare, secondo me, era spegnere la tv o cambiare canale ed inviare una protesta alle sedi più appropriate. Invece no: tutti lì a guardare proprio come nel momento in cui succedono gli incidenti in autostrada e si formano lo code per i tanti coglioni curiosi che rallentano a vedere che cosa è successo provocando a volte tamponamenti anche in senso opposto all’incidente.

Se non capiremo che noi siamo la causa e la conseguenza di tutto ciò che accade, non usciremo mai dalle difficoltà quotidiane… figuriamoci per le altre!

 

…si parlava di marketing e pensiero laterale

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